Cosa deve saper fare un libro per bambini per rivelarsi un luogo nel quale valga davvero la pena tornare?
 
Deve essere un posto giocoso. E sorprendente.
 
Ma ancora non basta, perché anche il gioco e la sorpresa possono esaurirsi così, alla prima realizzazione. Diverso è quando un libro sa essere giocoso e sorprendente ogni volta che lo si apre, perché si svela poco a poco, suggerendo sempre qualcosa di nuovo.
 
E’ questo il caso di Oh!, il silent book di Josse Goffin del 1991 che Kalandraka ha portato in Italia nel 2021.
La prima apertura mostra solo una mano che indica una direzione ben precisa e sembra dire: “Apri! Di qua”. Voltando la pagina, la stessa mano tiene ora stretta la coda di un coccodrillo con una tazzina in equilibrio sulla punta del naso. Oh!
 
E poi? E poi, nella pagina successiva, ecco in primo piano la stessa tazzina che, voltando la pagina, diventa una nave che galleggia sul foglio bianco, accanto a un pesce. Oh!
 
E poi il pesce diventa una papera con una molletta sul becco, e la molletta un pesce che mangia una mela, e la mela un personaggio con un retino, e via ad andare. Una serie di associazioni apparentemente senza senso (almeno nell’accezione razionale del termine), ma certamente non prive di logica. Le relazioni di idee che l’autore propone seguono la logica onirica dei sogni, delle allucinazioni, della fantasia più libera di esprimersi. E non smettono mai di sorprendere proprio perché non è possibile afferrarle del tutto.
 
In questo contesto domande come “Ma cosa significa?”, “Che senso ha?”, “A cosa serve?” devono essere lasciate fuori dall’uscio della mente. E’ richiesto soltanto di stare al gioco. L’assurdo è una dimensione che se non spaventa allora cattura e affascina, perché apre le porte a ciò che sta un passo oltre la zona di comfort: sfonda il muro del vero; obbliga ad accettare che sia ciò che non può essere e che non sia ciò che invece dovrebbe; allena a non capire, a lasciarsi andare con fiducia al di sopra del senso.

Oh! è un libro senza parole che gli studiosi della letteratura per ragazzi considerano un capolavoro del genere. Una serie di indovinelli e di capovolgimenti di prospettiva ci fanno capire che, come sostiene Magritte, una pipa non è sempre e per forza una pipa. Le tavole, a prima vista sconnesse tra di loro, tessono una rete di rimandi visivi, diventando una struttura circolare aperta a qualsiasi narrazione. Le illustrazioni si dispiegano sulle doppie pagine, ma prendono una piega impensata nella seguente pagina interna. Nasce così il gioco grafico tra ciò che è evidente e ciò che invece è sorprendente, tra l’intepretazione logica e la trasformazione immaginativa. Oh! è un libro per tutte le età, adatto sia ai pre-lettori, sia ai bambini alle prese con le prime letture, perché consente di sviluppare la narrazione secondo molteplici vie, dando la possibilità di formulare ipotesi e creare rompicapi. I lettori riconoscono le immagini, si meravigliano e si lasciano sfuggire più di un «Oh!» ad ogni pagina nascosta: attraverso questa azione imparano la sequenza e la direzione della lettura e sviluppano la fantasia

 

Dalla scheda di presentazione dell’editore

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Libri senza parole?! E come si leggono? A cosa servono? I silent book sono una particolare categoria di albo illustrato, che offre opportunità di lettura del tutto peculiari e uniche. In questo incontro si cercherà di conoscere meglio i meccanismi che sottendono la narrazione senza parole e le possibilità che essa veicola per i lettori di ogni età.

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