10 libri per affrontare le fatiche del diventare grandi

Una predisposizione innata alla narrazione

«Abbiamo, come specie, una vera dipendenza dalle storie. Anche quando il nostro corpo dorme, la mente sta sveglia tutta la notte narrando storie a se stessa»¹.

Gli esseri umani sono creature indissolubilmente legate alle storie, e le storie toccano praticamente ogni aspetto della nostra vita.
Per i bambini, poi, i racconti sono necessari allo stesso modo del cibo e dell’amore, talmente fondamentali da esserne in sostanza l’elemento che li definisce: «che cosa fanno i bambini? Producono storie, perlopiù»².
Lo fanno giocando, perché il gioco non è solo un’evasione dalla realtà, ma è anche e soprattutto un comportamento che affronta di petto i problemi della condizione umana, «un divertimento serio da morire» che riguarda mostri, unicorni, astronavi, ansie e paure.
E lo fanno ascoltando, quando cominciano a percepirsi come persone distinte dal mondo, e allora la voce adulta di riferimento che racconta le loro storie personali, fatte di aneddoti semplici legati agli avvenimenti della giornata, li attrae e li gratifica.

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Io e il mio vasino
J. Ashbé

Come riconoscere un buon libro?

Per conquistare i bambini piccoli è quindi necessario che la storia racconti il loro mondo, la loro quotidianità.
È fondamentale, però, scegliere il libro giusto, quello adatto alla specifica fase di crescita di ognuno: un testo troppo semplice infatti potrebbe annoiarli, mentre uno eccessivamente complesso rischia di allontanarli dai libri e dalla lettura³.
Le operazioni mentali che i bambini compiono per leggere prima di tutto le immagini sono varie e complesse, saper quindi individuare il libro giusto, proporlo nella chiave più adatta, riconoscere il momento migliore per suggerirne la lettura, significa di fatto fornire loro strumenti per appassionarsi al mondo e sperimentarne l’incanto⁴. 
Un buon libro sta dalla parte dei piccoli se ne interpreta il punto di vista e risponde alle loro esigenze, se sa quando e come proteggerli, rassicurarli, e quando invece spingerli verso l’autonomia.
Un buon libro contiene il mondo che circonda i bambini, le esperienze divertenti, ma anche quelle tristi e difficili: c’è dentro, insomma, la vita nella sua interezza.
Un buon libro, infine, aiuta i bambini a superare ansie e paure, li accompagna per mano e mostra gli stessi timori che provano loro affinché non si sentano soli.

Urlo di mamma
J. Bauer

Libri, rituali ed eventi straordinari

Se i libri vengono utilizzati durante i rituali (la nanna, il risveglio, l’ingresso all’asilo o a scuola) o per accompagnare eventi straordinari (l’arrivo del fratellino o della sorellina), «costituiscono validi alleati dell’azione di cura e sostegno, di incoraggiamento e coinvolgimento all’interno delle varie fasi della giornata»⁵ e, aggiungerei, della crescita.
Ecco perché non dovremmo mai sottovalutare il potere delle storie: le parole e le immagini ci rassicurano, ci dicono che altri si sono trovati nella stessa situazione e che è possibile uscirne, che nulla è mai definitivo, nemmeno la più terribile delle situazioni.
Perciò, quando i bambini ci chiedono di leggere e rileggere la stessa storia, non stanchiamoci di farlo: dentro al libro che hanno scelto c’è qualcosa che serve a loro in quel momento ed è importante, è questione di vita.
Concludo con una precisazione che Angela Dal Gobbo mi scrisse una volta in risposta alle tante domande che le avevo posto a proposito di quell’editoria che «si rendeva conto che i propositi pedagogici andavano spazzati via per dar respiro ai valori emozionali, poetici, ai libri che affascinano ed entusiasmano»⁶: «finchè riterremo i libri strumenti per “educare” i bambini non potremo appassionarli alla lettura. I libri non sono medicine, disse una volta Giancarlo Biasini; troppi adulti cercano nei libri la risposta a problemi di educazione che sono risolvibili in ben altri modi. Leggere libri per far passare le paure, per invitare il bambino a mangiare, per togliere il ciuccio significa trascurare il fatto fondamentale che i libri sono letteratura e che come tali vanno considerati».

10 libri per affrontare le fatiche del diventare grandi

1. K. Gray, N. Sharratt, Mangia i piselli, Salani
Da leggere se la fatica è… Mangiare le verdure:
Un piccolo capolavoro di vita quotidiana («Era ora di cena e Daisy sapeva esattamente cosa stava per dirle sua mamma ancor prima che lo dicesse») sui “no” a tavola dei bambini e sugli escamotage che gli adulti inventano pur di ottenere ciò che sembra più comodo o giusto.
Accumulazioni, iperboli esagerate, zoom ravvicinati e colpi di scena in un libro divertentissimo, da leggere tutto d’un fiato.


2. J. Ashbé, Io e il mio vasino, Lapis
Da leggere se la fatica è… Dire addio al pannolino:
Lo spannolinamento si ottiene piano piano, per tentativi ed errori, tenendo presente che non esistono ricette precostruite e che, anzi, molto dipende dal temperamento del bambino e dall’effettiva disponibilità del genitore.
Jeanne Ashbé racconta così ai più piccoli una grande conquista, senza caricarla di aspettative, in un quadro di normalità e nel rispetto dei tempi di ognuno, come solo lei sa fare: con le inquadrature al vivo, dal punto di vista del bambino che muove i primi passi e vede, per esempio, solo la gamba del papà che si avvicina o la mano che lo incoraggia, e un testo studiato e onomatopeico.
Bello anche il formato con gli angoli arrotondati.


3. O. González, M. Taeger, Uno in più, Kaladraka
Da leggere se la fatica è… Accogliere un fratellino o una sorellina:
Il piccolo coniglio è impaziente di conoscere chi c’è nel pancione della mamma, ma sembra proprio che quel giorno non arrivi mai: lei continua a vedersi i piedi, il picchio non ha finito di costruire la culla, l’orso deve andare in letargo e la pecora non ha ancora preparato i vestitini a maglia. Un libro tenerissimo, pieno di attesa e di aspettative, che racconta l’emozione di una nuova vita e i preparativi di tutta la comunità per accoglierla.


4. G. Zoboli, S. Mulazzani, Anselmo va a scuola, Topipittori
Da leggere se la fatica è… Affrontare il primo giorno di asilo o di scuola:
L’avventura trasognata, attraverso aule e alfabeti, libri e banchi, di Anselmo (un coniglio di peluche che ha 5 anni e 9 mesi e che ha paura di cominciare la scuola), raccontata da chi a scuola deve andarci per davvero: il bambino.
Un bel viaggio per scoprire «che posto tranquillo può essere una scuola, con piccoli banchi e bei disegni di animali appesi ai muri», a cui però bisogna prepararsi, per esempio con un vestito nuovo rosso fiammante o con una torta di carote che fa tornare il buonumore.
È anche un catalogo divertente delle disattenzioni dei bambini (che «sono bambini, cosa pretendete? […] Non lo fanno apposta, sono solo pieni di vita») quando dimenticano un libro sotto il banco, perdono la matita, la gomma e il righello, scambiano il quaderno di italiano con il compagno o lasciano una ditata di cioccolato a pagina 10.


5. M. Escoffier, N. Dion, È ora di alzarsi!, Il leone verde Piccoli
Da leggere se la fatica è… Alzarsi dal letto:
Una storia di soli dialoghi dedicata a chi ama dormire, con una trama immediatamente percepibile e riconoscibile.
Un piccolo libro che racconta un conflitto (in alcune case quotidiano: Alzati!/No!) che si risolve a suon di ritmo, ripetizioni, elenchi vertiginosi e colpo di scena finale, con un lessico fatto di parole semplici, ma evocative e un lettering studiato ad hoc.


6. È. Hermann, R. Rocchi, Mettiamo a posto!, L’ippocampo Ragazzi
Da leggere se la fatica è… Riordinare i giocattoli:
Prendersi cura dell’ambiente, inteso come luogo in cui si vive, è un esercizio quotidiano che favorisce l’autonomia personale del bambino sia sul piano concreto (perché impara, per esempio, a orientarsi o a stabilire una routine delle azioni) sia su quello personale (poiché apre un importante mondo di conoscenza e di cura).
Il legame che si instaura tra il bambino e l’ambiente è un legame d’amore, spiega Maria Montessori, che li unisce e li rende simili l’un l’altro: attraverso la ripetizione e l’osservazione, il bambino fa proprie le abitudini della famiglia, il modo di vivere la casa e i gesti quotidiani.
Un libro per scoprire che riordinare è giocare, per stabilire una relazione di alleanza, complicità e collaborazione, per dare l’esempio ai più piccoli e davvero “aiutarli a fare da soli”.


7. M. Van Zeveren, Mio! Mio! Mio!, Babalibri
Da leggere se la fatica è… Possedere e condividere:
Nella giungla, nella «terribile giungla» dove non esistono leggi e diritti, un ranocchio trova un uovo e lo vuole tutto per sé. Ecco però che arrivano il serpente, l’aquila e il lucertolone a contendersi l’oggetto del desiderio avvalendosi ognuno della propria forza e possenza fisica per ottenerlo. A ristabilire la quiete è l’enorme pachiderma, a cui nessuno osa opporsi e che, di fronte allo stupore di tutti, restituisce l’uovo al primo felicissimo proprietario. Almeno fin quando l’uovo si schiude e ne nasce un cucciolo di coccodrillo, ben contento di papparsi il ranocchio.
Il bambino piccolo tende a voler possedere tutto ciò che gli capita sotto mano perché definisce se stesso (anche) tramite gli oggetti che ottiene, manipola e fa suoi. Un libro come questo, ironico, divertente, scorrevole, aiuta a stabilire l’appartenenza di ogni cosa mediante un sistema di regole univoco e chiaro, necessario a spodestare il caos se forza e prepotenza regnano sovrane; ma fa pure riflettere sulla necessità di ottenere qualcosa a ogni costo, per il semplice gusto di avere.
Disponibile anche nella versione Bababum, la collana che ripropone i titoli più amati del catalogo Babalibri in un formato tascabile ed economico.


8. C. Boujon, Il litigio, Babalibri
Da leggere se la fatica è… Litigare e perdonare:
Due conigli, Bruno e Bigio, uno marrone e l’altro grigio, sono buoni vicini di tana e ogni mattina si salutano con molta cortesia. Presto, però, il coniglio Bruno scopre che il coniglio Bigio ha delle abitudini davvero insopportabili; esattamente ciò che pensa il coniglio grigio delle usanze di quello marrone. Il loro bisticcio potrebbe non finire mai, a meno che una volpe affamata decida di concedersi uno spuntino proprio a base di conigli: grigi o marroni, hanno tutti lo stesso sapore. Unendo le forze e sfruttando quella forma di intelligenza che combina astuzia e furbizia (la “metis” greca), i due vicini si metteranno in salvo e non bisticceranno quasi più, anzi «solo quando è proprio indispensabile».


9. J. Bauer, Urlo di mamma, Nord-Sud
Da leggere se la fatica è… Scoprire che anche la mamma si arrabbia:
Quando un genitore urla e perde il controllo, il bambino molto piccolo ha davvero una percezione di frammentazione, come il pinguino che Jutta Bauer disegna in tanti pezzi che volano da tutte le parti. «Fra mamma e bambino c’è un’unione simbiotica che garantisce anche l’unità dei corpi. Il fatto che Urlo di mamma osi andare a toccare il momento in cui il bambino si frammenta spaventa le madri che, dopo un impeto di rabbia, non riescono a far la pace con loro stesse»⁷. Un racconto psicologico di una precisione sorprendente su un sentimento umano che non andrebbe taciuto, con un finale rassicurante, poetico e salvifico, forse l’unico possibile.


10. M. Escoffier, M. Maudet, Buongiorno dottore, Babalibri
Da leggere se la fatica è… Andare dal dottore:
Scordatevi mal di denti, naso tappato e mal di pancia, in questo spassosissimo cartonato bisogna aprire bene le orecchie per ascoltare i dialoghi e aguzzare la vista, scrutare con attenzione l’affollata sala d’attesa per scoprire gli indizi, altrimenti la conclusione sarà folgorante! 
Magnifico per mettere alla prova spirito di osservazione e deduzione.


¹ J. Gottschall, L’istinto di narrare, Torino, Bollati Boringhieri, 2018, p. 10.
² Ivi, p. 25.
³ A. Dal Gobbo, Quando i grandi leggono ai bambini, Roma, Donzelli, 2019, p. 121.
⁴ A. Dal Gobbo (a cura di), Primi passi nel mondo dei libri n. 2, Milano, Babalibri, 2015, p. 3.
⁵ E. Mazzoli, Fai un libro, fanne un altro, Torino, Il leone verde Edizioni, 2018, p. 35.
⁶ P. Carpi, Libri e libri, poveri bambini, in «La Rivisteria», n. 13, a. IX, aprile 1992, p. 4.
⁷ A. Testa, I libri aiutano ma non sono manuali per interpretare le emozioni.