Un'avventura onomatopeica tra ululati, scricchiolii e respiri affannati nella neve
Matthew Cordell, Un lupo nella neve, Clichy
Un silent book? Sì. No. Beh, quasi, più che altro un’avventura onomatopeica tra ululati, scricchiolii e respiri affannati: un racconto meraviglioso, da far suonare con la voce.
E’ l’avventura di una bambina che, nel rientro verso casa da scuola, si trova ad affrontare una bufera di neve, e un incontro inaspettato: quello con un cucciolo di lupo disperso fra gli alberi.
Che fare? La piccola sembra non pensarci due volte: se lo prende immediatamente in carico e attraversa sterminati territori innevati, seguendo gli ululati in lontananza dei lupi che, di certo, lo stanno cercando.
Il tragitto è costellato di potenziali pericoli (HOOOOOOOOO, GRRRR…, SCRIIII!), ma lei sembra sapere il fatto suo e continua imperterrita nella sua missione.
E poi, finalmente, l’incontro con quello sguardo penetrante che lei un po’ cercava, un po’, ne siamo certi, temeva. Cosa accadrà adesso?
Missione compiuta! Il cucciolo è salvo e mamma (o papà) lupo si riunisce con il suo piccolo. Non resta che tornare a casa.
Ma la stanchezza è tanta e la neve pure, e la piccola si accascia tra gli alberi di un boschetto, mentre qualcuno, in lontananza, già la sta cercando (woof! woof!).
Ancora gli ululati fanno da “faro sonoro” per le ricerche: ululati amici, contro ogni aspettativa. Il gesto coraggioso e gentile della nostra piccola eroina viene ripagato con la stessa, fraterna moneta.
E’ questo il lieto fine che volevamo leggere: ogni cucciolo al sicuro insieme ai propri genitori, dopo aver vissuto un’avventura che, con ogni probabilità, non dimenticheranno mai.
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