Non mi capita spesso di dedicare un intero articolo a un libro, i miei usuali canali di comunicazione sono altri. Ma questa volta davvero non posso (non voglio!) perdermi l’occasione di farlo. E’ passato un anno da quando, alla Bologna Children’s Book Fair 2024 i miei occhi si sono fatti chiamare da un libro con una copertina talmente gialla e luminosa da spiccare tra tutte le altre. Mi ci sono avvicinata con quel sesto senso al quale, in tanti anni a contatto con i libri, ho imparato ad affidarmi: già sapevo cosa stava per accadere. E quello che stava per accadere era… un’emozione. Un’emozione intensa, a metà tra commozione e gratitudine: mi sono trovata di fronte a una meraviglia. Di che libro sto parlando?

Mi riferisco all'albo illustrato Senza fine, dell'autore cinese Zongxi Deng, edito da Carthusia, vincitore del Silent Book Contest Junior 2023 (anno in cui la Giuria dei Bambini ha visto la partecipazione di 22 classi delle scuole primarie da varie regioni d’Italia, oltre a due classi dalla Cina e quattro dagli Stati Uniti, per un totale di oltre 500 bambini). Di cosa tratta questo libro senza parole, così acclamato non già da una giuria di adulti, ma dai bambini stessi? La risposta potrebbe sorprendervi... o forse no: parla della morte. O meglio, per essere più precisi, fornisce una possibile visione di come quanto la morte sia solo una delle tante trasformazioni della vita stessa.
Ho dedicato uno spazio a questo albo illustrato anche nel mio nuovo libro, Leggere le emozioni. Ecco l’estratto:
Gli adulti che si siano mai concessi di sperimentarlo, sanno che ascoltare le diverse ideologie dei bambini rispetto alle tematiche “irrispondibili” sulle morte è un lusso di inestimabile valore, nonché un’occasione di crescita tanto per i bambini, quanto per gli adulti. I libri, a loro volta, possono portare ulteriori e diverse prospettive, ideali per alimentare l’immaginario e le credenze collettive e personali. Penso ad esempio al meraviglioso albo illustrato Senza fine,1 titolo vincitore del Silent Book Contest Junior 2023, nel quale assistiamo alla dipartita di un uomo, nel giorno del proprio funerale, da questa nostra dimensione a una ultraterrena. Accompagnato da una creatura luminosa ed eterea, dapprima assiste allo svolgersi dei propri ricordi come nella pellicola di un film e successivamente, seduto all’interno di un fiore di loto, giunge al cospetto di una creatura che lo invita a scegliere un’immagine da un libro a figure. Capiamo che l’uomo sceglie di reincarnarsi in una farfalla gialla, la stessa che vediamo palesarsi nei suoi ricordi di gioventù. E’ così, sotto questa nuova identità, che ora può tornare sulla Terra, dalla sua amata e anziana moglie, la quale saprà percepire e riconoscere la sua presenza in questa nuova forma, mantenendo vivo il loro legame e il loro amore. E’ dunque questo ciò che davvero accade dunque quando si muore? Chi può dire se sì, o se no? Perché altre “finzioni”, che pure filosofie e religioni tramandano nei secoli, dovrebbero essere più vere rispetto a questa? E perché i bambini, gli esseri umani, non possono costruirsene una propria, personale e ugualmente possibile? I bambini possono incontrare la morte ovunque, ogni giorno: nel vaso di fiori sul balcone, negli animaletti senza vita fuori casa, in televisione, nei discorsi dei grandi – anche quando sono detti sottovoce e di sbieco. Come che sia, a un certo punto inaspettatamente qualche interrogativo si fa spazio in mezzo agli altri ed esce allo scoperto, mettendo noi adulti di fronte a quelle stesse domande che, a nostra volta, ci eravamo posti decenni prima e alle quali nessuno, forse, aveva saputo rispondere: come funziona la morte? Dove si va quando si muore? Tutti muoiono? Si può tornare indietro?
L'intervista all'autore Zongxi Deng
Ho parlato molto di questo libro durante i nostri incontri in presenza e vi avevo promesso di approfondire alcune curiosità. Ecco quindi le domande che ho rivolto direttamente all’autore, il quale, con grande sensibilità, ci ha gentilmente condiviso le sue risposte:
1) Quando e perché, tra tutte le storie che avresti potuto raccontare, hai scelto questa?
Tutto è iniziato durante la mia infanzia. In Cina, la maggior parte degli adulti tende ad essere piuttosto riservata quando si tratta di parlare della morte. Credono che man mano che i bambini crescono, capiranno naturalmente il concetto di morte. Tuttavia, molte delle cose che apprendiamo sulla morte spesso derivano da programmi televisivi, film e anche film d’animazione, che raramente affrontano l’argomento direttamente. Inoltre, i genitori spesso raccontano storie di fantasmi, instillando paura nei bambini. Da bambino, avevo paura e allo stesso tempo ero affascinato dalla morte e dai fantasmi. Spesso mi nascondevo sotto le coperte e ascoltavo attentamente mentre gli adulti della mia famiglia narravano i loro incontri personali con esperienze legate alla morte. Fu quando persi membri della famiglia più avanti nella vita che sviluppai una comprensione più matura della morte. Successivamente, cominciai a consultare libri illustrati per bambini, e scoprii che in Cina non sono molti i libri illustrati per bambini sulla morte. Perciò, quando iniziai a crearne uno, scrissi molte storie sulla morte, e questa è la mia preferita. La storia combina anche alcune visioni cinesi sulla vita e sulla morte.
2) Come descriveresti i pannelli colorati attraverso i quali la figura luminosa guida l’uomo per “attraversare la soglia”?
Credo che la morte sia solitaria e fredda, quindi ho creato una figura luminosa che guida i defunti nel mondo della morte. Nel mondo oscuro, le anime solitarie lasciano le loro famiglie e hanno bisogno di un personaggio luminoso e caldo per guidarle. Per me, la soglia dei colori è l’ingresso nel mondo della morte. Credo che ognuno abbia il proprio ingresso, proprio perché la vita di ognuno è diversa.
3) Cosa rappresenta il fiore di loto in cui l’uomo si siede per iniziare il suo viaggio di trasformazione?
Posso spiegare prima il significato del loto. Il buddismo e il taoismo sono molto importanti in Cina. La loro influenza religiosa ha profondamente influenzato la Cina per migliaia di anni. Molte culture tradizionali cinesi si sono sviluppate anche sotto l’influenza di queste due religioni. Non sono solo una fede, ma anche una base culturale. Il loto è un elemento molto importante nel buddismo e nel taoismo, rappresenta la vita, la purezza, la saggezza. In Cina, la rinascita e la reincarnazione fanno parte della cultura buddista e taoista, quindi per me, il loto è in realtà un simbolo religioso, un simbolo legato alla vita e alla reincarnazione.
4) In una tavola centrale, sulla pellicola del film vediamo scorrere i momenti della vita terrena del defunto. Perché lui sceglierà di tornare sotto forma di farfalla gialla, tra tutte le possibilità?
Nella storia, l’uomo è un entomologo che studia le farfalle, nello specifico la farfalla gialla. Come si può vedere da quei ricordi fugaci, tutta la sua vita è legata a questo animale. Pertanto, nella momento decisivo, sceglie di trasformarsi proprio in una farfalla gialla. Tra l’altro, è proprio che, alla fine della storia, permetterà alla moglie di riconoscerne la presenza accanto a lei.
5) Chi è la creatura nera che aspetta l’uomo seduto sotto l’albero? Ha un valore simbolico condiviso culturalmente, o è una tua proiezione immaginativa?
La creatura seduta sotto l’albero è un tapiro. E’ così che immagino la morte nel mio cuore: non mi piace l’immagine della morte con il teschio che tiene la falce della cultura occidentale, e non mi piace nemmeno l’immagine cinese della morte, sono troppo spaventose. Così ho usato un animale reale per rappresentare la morte. All’inizio volevo usare l’immagine del corvo, ma ho scoperto che preferisco i tapiri. I tapiri nella mitologia orientale non hanno nulla a che fare con la morte, anzi, sono molto legati ai sogni. Secondo la leggenda, i tapiri mangiano gli incubi delle persone dopo che sono cadute nel sonno. In effetti, potrei anche star suggerendo che il viaggio di questo uomo sia come un sogno.
6) Cosa rappresentano l’albero e il frutto che l’uomo mangia per proseguire nella sua nuova forma?
L’albero e il frutto in realtà non rappresentano nulla di specifico. Quello che voglio suggerire è che tutto il processo dell’uomo, dalla decisione di diventare farfalla, al mangiare il frutto, è un fatto volontario, non forzato dagli altri. L’albero e il frutto sono semplicemente uno strumento di cui la storia ha bisogno. La scelta di alberi e frutti per la storia è anche perché rappresentano la forza vitale, che i morti non possiedono.
7) Nella tua esperienza, come ricevono questo tuo libro i bambini? E come gli adulti?
È una domanda interessante, non mi è mai stata posta prima. Il libro è stato originariamente selezionato come vincitore del Silent Book Contest 2023 nella sua edizione junior, la cui giuria, curiosamente, è proprio composta da bambini. Significa che i bambini amano la storia, e io non posso esserne che felice. In generale, le persone sono curiose e desiderano esplorare cose sconosciute. Lo stesso vale per i bambini, quindi una trama come “un uomo si trasforma in una farfalla e torna dalla moglie dopo la morte” è molto interessante per i loro, che non capiscono ancora cosa sia la morte. Gli adulti, dal canto loro, vedono l’altro lato, quello legato alle loro esperienze personali. Prima che il libro fosse pubblicato, una scrittrice tedesca vide il mio libro a Bologna e mi scrisse sui social media chiedendomi dove poterlo acquistare: voleva regalarlo alla sua migliore amica, che stava affrontando un lutto. Dopo la pubblicazione, la signora Sara Wang, una delle giudici del silent book contest, anch’essa cinese, mi ha detto che una ragazza giapponese ha visto questo libro e si è effettivamente commossa perché il padre era morto, e il libro l’ha portata a ripensare al padre. Quindi, agli occhi degli adulti, il libro può rispecchiare le loro esperienze. Quello che voglio esprimere attraverso la storia è questo: la morte non è terribile. Perdiamo le persone che amiamo, ma loro tornano sempre sotto un’altra forma. Finché possiamo ricordarle, non sono davvero scomparse.
8) Stai lavorando a qualche nuovo libro? Sarà ancora senza parole? Se sì, perché?
Attualmente sto lavorando a un nuovo libro, una storia più leggera su sé stessi e sulla crescita, ma non è un libro senza parole. Tuttavia, in futuro senz’altro creerò un altro silent book. Mi piace scrivere libri senza testo, dando maggiore enfasi all’espressione delle immagini: mi permette di creare più libertà.
