Razionalità e Fantasia nascono assieme nella mente del bambino? Che funzioni hanno? L’una è più importante dell’altra? Come si sviluppano?

Ragione o fantasia?

Le domande riguardanti queste due fondamentali facoltà del pensiero umano sono molte, e altrettanti sono i falsi miti che vi ruotano attorno. E’ un argomento tanto affascinante quanto prioritario, poiché affrontarlo significa venire a conoscenza di come funziona il nostro processo evolutivo, sia dal punto di vista dell’individuo singolo, che dell’intera specie.

Un titolo utile a genitori e insegnanti per approcciare il tema è: Ragione, fantasia, creatività nel bambino e nell’adolescente, Guido Petter, Giunti Editore

In questo articolo voglio proporre una serie di titoli che utilizzano strumenti puramente razionali come quelli geometrici (ovvero rispondenti a quelli che Petter chiama “marchi di realtà” e “marchi di necessità”) per stimolare creatività è fantasia.


Prendiamo per esempio il PUNTO, elemento geometrico più piccolo e importante, perché tutte le figure e concetti che popolano la geometria piana, altro non sono che un insieme di punti.

A questo proposito mi sembra perfettamente azzeccato Il punto di Peter Reynolds pubblicato in Italia da Ape Junior:

Un titolo che vuole dimostrare come la fiducia in sé e il coraggio di coltivare i propri talenti, possano prendere avvio da un “punto d’inizio”: una sorta di firma di se stessi nel mondo che significa “Eccomi, anche io ci sono e lascio un segno”. L’albo in questione ricorda ai piccoli, ma soprattutto agli adulti, che spesso il bambino necessita di un intervento esterno per rendersi conto del grande potere custodito dentro di lui: ogni bambino ha il bisogno e il diritto di trovare nel proprio cammino qualcuno che lo faccia sentire importante, visto e visibile, dicendogli: “Io credo in te e nel tuo talento, qualsiasi esso sia”.


Dal punto passiamo, logicamente, alla LINEA – insieme di punti che può seguire qualsiasi percorso- e quindi come non parlare di “Harold e la matita viola” di Crockett Johnson? Un albo fresco di ristampa ad opera di Camelozampa, nel quale un bambino in pigiama tratteggia, grazie alla punta della sua matita viola, un mondo a sua misura.

Potendo disegnare e ottenere tutto ciò che si desidera la vita sarebbe davvero prevedibile, fin troppo fittizia, e infatti anche l’avventura ideata dalla fantasia di Harold deve fare i conti con l’intoppo e l’inatteso. E’ proprio qui che risiede il genio e il grande insegnamento di questa storia: il piccolo Harold, grazie alla sua creatività, non si arrende di fronte alla difficoltà, e riesce sempre a trovare una soluzione che diremmo logica, razionale, per uscirne. Un’opera meravigliosa che compie quest’anno 65 anni dalla prima edizione, e che ritrova finalmente il suo giusto spazio negli scaffali delle librerie italiane.


Passiamo a questo punto alle FIGURE GEOMETRICHE che, grazie alle facoltà creative umane, smettono di essere soltanto poligoni e cerchi per diventare qualcosa d’altro. Ma cosa? Cosa possiamo fare di un quadrato, di un cerchio, di un trapezio? La risposta, cercata dentro agli albi illustrati, lascia davvero sbalorditi.

Guardiamo ad esempio due testi di Silvia Borando, editi da Minibombo: “Chi c’è tra i ritagli?” e “Forme in gioco”.

Qui riconosciamo alcune delle regole grazie alle quali “un’idea tira l’altra” per diventare un pensiero creativo. Le logiche euristiche (associative, analogiche, combinatorie, oniriche) trovano spazio in queste pagine, portando il lettore a prendere le distanze da ciò che meramente vede, per scombinare e ricostruire in qualcosa di diverso; per mettere in relazione gli elementi in modo nuovo e originale; per creare, attorno ai solchi neurologici del pensiero razionale, le nuove vie del pensiero laterale e divergente.


Un esempio emblematico di come sia possibile portare concetti metaforici grazie all’uso delle figure geometriche è dato dal libro: “Il mondo è tuo” di Riccardo Bozzi, illustrato da Olimpia Zagnoli, edito da Terre di Mezzo:

E’ un albo illustrato che racconta, attraverso le forme geometriche, il diritto di ogni essere umano alla libertà. Sembra quasi paradossale che, grazie all’uso di un oggetto così vincolato dalla rigidità delle leggi matematiche, si possano in effetti raccontare le infinite possibilità creative della vita. D’altronde la libertà passa proprio dalla capacità di riconoscere regole e limiti davvero necessari, per espandersi poi in ogni direzione possibile.

Questo concetto viene espresso anche dal testo dell’autore:

Il mondo è tuo, e tu sei del mondo.

Sei libero. Speriamo.

Sei libero. Ma hai dei limiti.

In maniera essenziale ed estremamente comunicativa, si legittima ogni bambino a essere libero di essere, che nella pratica significa provare, sbagliare, a volte farsi male, senza però mai smettere di camminare verso se stessi e la propria autonomia di pensiero. Si porta al lettore il concetto di libertà e responsabilità personale, giacché anche la felicità o l’infelicità sono scelte, come la perseveranza, il rispetto, l’amore. 

In sostanza, la propria stessa vita.


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