Come scegliere la felicità nonostante i tempi difficili

In questi ultimi mesi molti di voi mi hanno chiesto qualche bel libro per accompagnare i bambini a comprendere un periodo così anomalo come quello che stiamo vivendo. Purtroppo però, fatta eccezione per qualche testo divulgativo che spieghi cosa sono i virus e come funzionano, ho fatto davvero fatica a trovare un’opera convincente.

E poi, come un fulmine a ciel sereno, eccolo: il libro perfetto.

Agnés Lestrade, Valeria Docampo, Inventario dei giorni sospesi, Terre di Mezzo

Sì, è il libro perfetto, ma a patto che ci si allinei davvero con l’intenzione che vuole portare, perché è più di un inventario di idee felici: è il vademecum di una scelta di vita.

Qualche tempo fa una conversazione con una persona a me molto cara mi ha consegnato le chiavi per un modo diverso di percepire le cose. Riporto le sue parole:

Esiste una realtà, fatta delle cose che effettivamente accadono. Poi esiste una realtà desiderata, rappresentata dalla nostra idea di come le cose dovrebbero andare. I problemi nascono quando noi ci affezioniamo a un desiderio bellissimo ma irreale, lottando con le unghie e con i denti affinché tutto vada come avremmo voluto. Quando qualcosa va storto ci arrabbiamo, o ci disperiamo. La distanza tra le nostre aspettative immaginate e la realtà così come accade, è la misura dell’infelicità“.

Parole come queste ci mettono di fronte a una domanda, forse una delle più importanti soprattutto per noi genitori ed educatori: posso scegliere di amare la vita nonostante tutto, o potrò essere felice solo se, o solo quando? E da chi o cosa dipende questa scelta?


Il 2020 ci ha catapultati in una dimensione che nessuno di noi avrebbe né immaginato, né tantomeno voluto. Eppure c’è, è qui. 

E’ un problema? Dipende. Se non posso cambiare l’avvento di un virus, o le limitazioni di un DPCM, ciò che posso cambiare è solo il mio modo di viverli.

Dunque cosa possiamo insegnare ai nostri bambini di questo periodo nel quale viviamo? Cosa possiamo imparare?

Ecco che questo piccolo, preziosissimo albo, scritto da Agnés De Lestrade e illustrato da Valeria Docampo (sì, proprio loro, le stesse de La grande fabbrica delle parole!), edito da Terre di Mezzo, allena grandi e piccini a riconoscere il lato positivo di questa situazione, rispondendo con sensibilità, creatività e ironia a una domanda implicita:  cosa potrei fare se, di punto in bianco, mi ritrovassi costretto a restare chiuso in casa?

Adottare una lumaca, per esempio. O imparare a nuotare nella vasca da bagno, oppure tagliarmi i capelli da solo (so che lo avete fatto anche voi da piccoli, suvvia). Ma anche andare sulla giostra, o al cinema, o viaggiare ed esplorare un paese straniero (come?! Beh, leggete il libro e lo scoprirete).

… ma anche…

D’altronde accettare una situazione non significa necessariamente farsela piacere, quanto piuttosto accoglierla come reale, e riconoscerne quanto più possibile il lato positivo.

Immaginate un isolamento senza internet, senza smartphone e senza videochiamate. Immaginate di non poter comunicare con le persone che amiamo, e di dover vivere un distanziamento non solo fisico. Se questo virus doveva proprio arrivare a creare scompiglio… meglio nel 2020 che dieci anni prima!Il distanziamento fisico tra le persone racchiude in sé l’opportunità di trovare nuove vie per dimostrare la connessione che rende preziose le relazioni umane. Non potersi abbracciare non è certo divertente, ma escogitare modi alternativi per sentirsi uniti sì, può diventarlo!

Anche l’ultima tavola di questo albo ci vuole portare un’idea, forse la più felice di tutte: un virus, o comunque un qualsiasi evento inaspettato e anomalo, ha il potere di modificare il corso delle nostre vite, è ineccepibile.

Al contempo, la capacità di scegliere la gioia di vivere nonostante tutto, di saper mettere l’attenzione dove risiede la felicità, di vivere le situazioni difficili come risorse per imparare, accogliendo al contempo gli stati d’animo altalenanti che ogni sfida provoca in ciascuno di noi… ecco, queste sono le risorse più preziose (le uniche!) che abbiamo per migliorare la qualità delle nostre vite e forse, di conseguenza, per cambiare davvero il mondo intero.

E voi, quali idee felici avete realizzato o potreste realizzare per giocare con i vostri bambini a gioire della vita, nonostante tutto?