Un albo illustrato di gran classe... nonostante il ruttino finale!
Siccome gli albi illustrati sono libri che iniziano a raccontare fin dalla copertina, questo gioiellino edito da Lupoguido non si esime dal farlo, con grande maestria:
William Bee, Attenti al ranocchio, Lupoguido
Chi sono questi due personaggi? Amici? Amanti? E perché le scritte (logo editoriale compreso) si specchiano una con l’altra? E la scelta dei colori?
“La copertina del libro è una soglia, una porta con una segnaletica per passanti distratti, con un tempo di attenzione rapido“¹. Siamo dunque chiamati a entrare, per svelare i segreti di questo gioco di figure: facciamo ingresso in un bosco attraverso i risguardi, e ne usciamo dal frontespizio, per giungere alla casa della signora Machespavento:
Avendo in memoria la fiaba di Cappuccetto Rosso ora ci aspetteremmo di trovarci di fronte una vecchina sola soletta, tanto buona quanto sprovveduta. Ma a quanto pare questa storia non vuole stare nelle righe, e la signora Machespavento è più che al sicuro, grazie alla presenza rassicurante di… un piccolo ranocchio da compagnia?! A cosa potrebbe mai servirle?
Lo scopriamo al prossimo svoltar di pagina, momento in cui iniziano a entrare in scena creature dalle fisionomie più tremende – e dai nomi più che azzeccati:
Guardate! La signora Machespavento si è nascosta in cucina. Chi avrà mai visto spuntare dal brande bosco buio e pauroso? (…)
Aiuto! E’ Gnomo Ingordo, un terribile ladro che va in giro a derubare le vecchiette dolci e care.
Ma quando Gnomo Ingordo si appropinqua ad aprire il cancello della casetta… il ranocchio non sembra prenderla molto bene…
E la stessa fine ingloriosa toccherà a Turatilnaso, sempre pronto a far scappare le vecchiette dolci e care col suo puzzo pestilenziale, e a Orcosenzafondo, che non vede l’ora di mangiare vecchiette dolci e care!
Ecco che il cartello affisso sulla casetta della signora Machespavento, inizia ad assumere un carattere effetivamente minaccioso: ATTENTI AL RANOCCHIO.
Ora la signora Machespavento è definitivamente al sicuro e non deve starsene più tutto il giorno nascosta nella sua casetta! Quale ricompensa migliore, per il ranocchio, di un meritato bacio di ringraziamento?
Tutto è bene quel che finisce bene, direte voi. Ma siamo poi così certi che ci piaccia davvero sempre il lieto fine? La narrativa è un’esperienza fondamentale per i lettori anche quando ci conduce verso colpi di scena inaspettati e in-desiderati. Come in questo caso, in cui ancora le aspettative suggerirebbero la metamorfosi del ranocchio in un bel principe, e invece accade questo:
E’ finita, dunque? Come reagirà a questo, la signora Machespavento?
Voi che ne dite?
William Bee, Attenti al ranocchio, Lupoguido
¹ Marcella Terrusi, Albi illustrati, Carocci editore