Descrizione:
L’assurdo, il surreale, il nonsense, l’umorismo metanarrativo: quando la “Fantastica” abita l’albo illustrato. L’editoria per l’infanzia a volte sembra incarnare l’adagio “Risus abundat in ore stultorum”. Ma è possibile che l’albo abbia valore pedagogico pur prescindendo i grandi temi? È possibile, seriamente, non esser troppo seri, specie coi bambini? Quale valore può avere l’assurdo?
Quale valore le Fantasticherie? Quale il rapporto tra Reale e Fantastico? Se nostro figlio non vincesse il Nobel sarebbe davvero una tragedia?
Il corso prevede (forse) una breve bibliografia e (probabilmente) la registrazione per la visione in differita. Dipende da come si sveglia l’autore.